Sapevo della sua
esistenza. E quando ritrovai il manoscritto di mio nonno, Vincenzo Curcio,
rimasi affascinata. Era la” Storia di Pachino”, documento prezioso sulle
origini della nostra città. Per tanti anni era rimasto tra vecchie carte
abbandonato all’oblio. Fu come scoprire un arco di tempo sepolto sotto la
polvere. Portarlo alla luce era come fare rifiorire fatti e avvenimenti della Pachino
spesso dimenticata. Iniziai così a mettere nero su bianco quello che mio nonno
aveva tracciato su fogli ormai ingialliti. Altra magnifica scoperta fu “ La
leggenda della grotta di Calafarina”. E i diari scolastici e le composizioni
dei piccoli alunni (degli anni venti) di Vincenzo Curcio. Avevo tra le mani un
tesoro da condividere con i Pachinesi.